Veglia di preghiera per giovani e giovanissimi
24 Maggio 2023
Canto iniziale
Ave Maria, Ave. Ave Maria, Ave.
Donna dell’attesa e madre di speranza, ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio, ora pro nobis.
Donna di frontiera e madre dell’ardore, ora pro nobis.
Donna del riposo e madre del sentiero, ora pro nobis.
Donna del deserto e madre del respiro, ora pro nobis.
Donna della sera e madre del ricordo, ora pro nobis.
Donna del presente e madre del ritorno, ora pro nobis.
Donna della terra e madre dell’amore, ora pro nobis.
Introduzione
Non esiterei a dire che e Lei la figura luminosa della giovinezza, vissuta in tutta la sua intensità e bellezza davanti a Dio, l’eternamente giovane. “La giovinezza di per se stessa e una singolare ricchezza dell’uomo, di una ragazza o di un ragazzo, e il più delle volte viene vissuta dai giovani come una specifica ricchezza”. Quest’oggi vogliamo guardare a Maria, modello di voi giovani.
Maria è giovane nella Sua verginità : in quanto Vergine, Ella è totalmente disponibile nel lasciarsi condurre sulle vie misteriose del disegno di salvezza che il Signore ha predisposto per Lei. Questa docilità , questa apertura totale alle sorprese di Dio, la rendono giovane nella maniera più bella. E infatti, proprio dei giovani essere aperti al futuro e per questo essi costituiscono il terreno dove il domani di Dio viene a porre radici nel presente degli uomini.
Carissimi giovani, guardando a Maria imparate a scoprire il volto piu bello della vostra giovinezza: l’appartenere al futuro di Dio, l’essere come le sentinelle e gli avamposti del suo domani nell’oggi del tempo. Non abbiate paura di aprirvi con tutto il vostro entusiasmo al progetto divino; siate suoi, totalmente suoi, come lo e stata Maria, la giovane che ha accolto il dono sorprendente del Signore e si e lasciata docilmente guidare sulle vie misteriose della sua provvidenza. (San Giovanni Paolo II)
Invocazione allo Spirito Santo
Tu sei Sorgente viva
tu sei fuoco sei Carità
Vieni Spirito Santo
Vieni Spirito Santo
Lett. 1
Vento del Suo Spirito che soffi dove vuole, libero e liberatore, vincitore della legge, del peccato e della morte. Vieni! Vento del Suo Spirito che alloggiasti nel ventre e nel cuore di una cittadina di Nazaret…
Lett. 2
Vieni! Vento del Suo Spirito che ti impadronisti di Gesu per inviarlo ad annunciare la Buona Novella ai poveri e la liberta ai prigionieri… Vieni! Vento del Suo Spirito che ti portasti via nella Pentecoste i pregiudizi, gli interessi e la paura degli Apostoli… le nuove paure della Chiesa e bruci in essa ogni potere che non sia servizio fraterno e la purifichi con la povertà e con il martirio… Vieni!
Lett. 1
Vieni! Vento del Suo Spirito che spalancasti le porte del cenacolo perché la comunità dei seguaci di Gesu fosse sempre aperta al mondo, libera nella sua testimonianza e invincibile nella sua speranza… Vieni!
Lett. 2
Vento del Suo Spirito che ti porti via sempre Vento del Suo Spirito che riduci in cenere la prepotenza, l’ipocrisia e il lucro e alimenti le fiamme della Giustizia e della liberazione e che sei l’anima del Regno…Vieni! Vieni o Spirito perché siamo tutti vento nel tuo Vento, vento del tuo vento dunque eternamente fratelli.
Silenzio di Contemplazione
Canto alla Parola
Come la pioggia e la neve
scendono giù dal cielo
E non vi ritornano
senza irrigare
e far germogliare la terra
Così ogni mia parola
non ritornerà a me
Senza operare
quanto desidero
Senza aver compiuto ciò
per cui l’avevo mandata
Ogni mia parola,
ogni mia parola.
In Ascolto della Parola
Dal Vangelo secondo Giovanni (2, 1-11)
Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesu . Fu invitato alle nozze anche Gesu con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesu gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesu rispose: “Che ho da fare con te, o donna? Non e ancora giunta la mia ora”. La madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”.
Vi erano la sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesu disse loro: “Riempite d’acqua le giare”; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora attingete e portatene al maestro di tavola”. Ed essi gliene portarono.
E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamo lo sposo e gli disse: “Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono”. Così Gesu diede inizio ai suoi segni in Cana di Galilea, manifesto la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Parola del Signore
Canto: Servo per amore
Una notte di sudore
sulla barca in mezzo al mare
E mentre il cielo si imbianca già
tu guardi le tue reti vuote
Ma la voce che ti chiama
un altro mare ti mostrerà
E sulle rive di ogni cuore
le tue reti getterai
Offri la vita tua come Maria
Ai piedi della croce
E sarai servo di ogni uomo
Servo per amore
Sacerdote dell’umanità
Avanzavi nel silenzio
fra le lacrime e speravi
Che il seme sparso davanti a Te
cadesse sulla buona terra
Ora il cuore tuo e in festa
perché il grano biondeggia ormai
e maturato sotto il sole
Puoi riporlo nei granai
Commento
I love you. Je t’aime. Te quiero. Ich liebe Dich.
Ti voglio bene, insomma.
Io non so se ai tempi di Maria si adoperassero gli stessi messaggi d’amore, teneri come giaculatorie e rapidi come graffiti, che le ragazze di oggi incidono furtivamente sul libro di storia o sugli zaini colorati dei loro compagni di scuola.
Penso, pero , che, se non proprio con la penna a sfera sui jeans, o con i gessetti sui muri, con gli sms o su messenger, le adolescenti di Palestina si comportassero come le loro coetanee di oggi.
Con «stilo di scriba veloce» su una corteccia di sicomoro, o con la punta del vincastro sulle sabbie dei pascoli, un codice dovevano pure averlo per trasmettere ad altri quel sentimento, antico e sempre nuovo, che scuote l’anima di ogni essere umano quando si apre al mistero della vita: ti voglio bene!
Anche Maria ha sperimentato quella stagione splendida dell’esistenza, fatta di stupori e di lacrime, di trasalimenti e di dubbi, di tenerezza e di trepidazione, in cui, come in una coppa di cristallo, sembrano distillarsi tutti i profumi dell’universo. Ha assaporato pure lei la gioia degli incontri, l’attesa delle feste, gli slanci dell’amicizia, l’ebbrezza della danza, le innocenti lusinghe per un
complimento, la felicita per un abito nuovo.
(Don Tonino Bello)
Riflessione del Parroco
Canto del Padre nostro
Preghiera finale
In te, Maria,
si rispecchia una nuova umanità
che accoglie il progetto di Dio
con stupore e gratitudine,
libera da pregiudizi e da sospetti
perché certa di essere amata
in modo del tutto gratuito.
In te, Maria,
si esprime una nuova umanità
che ascolta i messaggi di Dio
con gioia e disponibilità
e accetta di entrare
in un disegno di salvezza.
In te, Maria, si manifesta
una nuova umanità,
che Dio ha preparato
per un compito unico:
tu diventerai
la madre del suo Figlio,
nel tuo grembo egli prenderà carne
per diventare un uomo come noi.
Maria, tu sei la Madre dei viventi:
tu ci accompagni con il tuo sguardo,
tu ci sostieni con la tua protezione,
tu ci indichi la strada
tracciata dal tuo Figlio.
Maria, tu sei la nostra speranza:
tu, l’Immacolata, ci insegni
che il male può essere vinto
con la forza dell’amore.
(Roberto Laurita)
Canto finale
Salve Regina,
Madre di misericordia.
Vita, dolcezza, speranza nostra, salve!
Salve Regina! (2v)
A te ricorriamo, esuli figli di Eva.
A te sospiriamo, piangenti
in questa valle di lacrime.
Avvocata nostra, volgi a noi gli occhi tuoi.
Mostraci, dopo quest’esilio,
il frutto del tuo seno, Gesù.
Salve Regina, Madre di misericordia.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Salve Regina!
Salve Regina, salve, salve!